TRADUTTORE

venerdì 12 aprile 2019

La "PASTIGLIE LEONE" (Piemonte)

Si sa,
il Piemonte è terra d’antiche e rinomatissime tradizioni gourmand d’ogni genere; n’è un fulgido esempio la storica azienda d’alta confetteria & cioccolateria Pastiglie Leone (https://www.pastiglieleone.com/), oggi sita a Collegno (TO).

Fondata nel lontano 1857 nei pressi di Alba (CN) da Luigi Leone, iniziò la sua attività come piccola confetteria artigianale, nota per le sue deliziose pastiglie digestive/dissetanti miste, tutt’oggi in produzione.

Correva l’anno 1861 quando Leone, forte del successo nelle Langhe e desideroso d’accrescere il proprio business dolciario, decise di trasferirsi a Torino, che a breve sarebbe diventata la prima capitale del neonato Regno d’Italia; la fortuna arrise presto alla sua intraprendenza, concedendogli anche il meritato onore di diventare uno dei fornitori ufficiali della Real Casa di Savoia.

Alla morte del fondatore, la bottega torinese fu rilevata e gestita dai dipendenti storici per qualche anno, fino all’entrata in scena della coraggiosa imprenditrice Giselda Balla Monero che, insieme al fratello Celso, l’acquisì nel 1934; dotata di spiccate qualità manageriali (eccezionali per una donna dell’epoca e che le valsero il soprannome La Leonessa), a ragion veduta vi scorse le potenzialità d’una futura grande azienda nazionale.

Negl’anni ’80 poi la presidenza passò a Guido Monero (figlio di Giselda), che ha retto il timone della Pastiglie Leone (insieme alla moglie Gigliola e alla loro figlia Daniela) fino all’anno scorso, quand’è stata ceduta a una nuova azienda italiana.

Ecco la “ricetta” di tale successo e longevità (fatturato medio annuo ad oggi di circa 10 milioni € e ben 162 orgogliosi anni di storia): conduzione famigliare solida, tanta tenacia, passione per la tradizione e la qualità artigianale senza compromessi, ottimo marketing strategico anche sui social media (infatti, attualmente ha oltre 24k followers su Facebook e quasi 30k su Instagram) e un pizzico di verace veemenza piemontese.

Inimitabili prelibatezze d’eccellenza richiedono ingredienti davvero di Marca Leùn (neologismo dialettale piemontese, usato da tempo per indicare prodotti e/o manifatture di particolare pregio), tra cui: Nocciola del Piemonte IGP, olio essenziale di Menta Piperita piemontese, Liquirizia di Calabria, cacao Sur del Lago dal Venezuela, vaniglia dal Messico, gomma arabica Kordofan dal Sudan e cannella dallo Sri Lanka.

Dal loro ampio catalogo di specialità, Vi propongo con piacere:

giovedì 14 marzo 2019

La Distilleria "LUCREZIO R." (Sardegna)

Cari lettori,
oggi voglio parlarVi di un’assoluta eccellenza nell’ampio panorama degli spirits sardi (tradizionali e non), la distilleria-liquorificio Lucrezio R. 
(https://www.lucrezior.com/) di Berchidda (SS).

Fondata nel 1997 dall’operosa famiglia Rau di Berchidda e intitolata al suo capostipite, l’azienda nasce per continuare ciò che, ben prima di rappresentare un mero lavoro, è il solido fondamento dei loro valori famigliari, cioè il forte e costante impegno nel tramandare l’autentica passione per la trasformazione dei genuini frutti spontanei dell’aspra,
ma generosa Natura sarda, in ricercate prelibatezze d’indubbia qualità.

Sodalizio esemplare fra innovazione e tradizione, la Lucrezio R. può vantarsi anche d’essere la prima iniziativa regionale nel settore della distillazione discontinua, grazie all’uso d’impianti d’ultima generazione e alla grande competenza artigiana dei suoi mastri distillatori.

Il sapiente utilizzo dell’alambicco discontinuo a bagnomaria permette, infatti, l’ottimale preservazione dell’esclusive peculiarità delle materie prime, attentamente selezionate per garantire sempre produzioni di notevole pregio; non mancano poi alcune interessanti sperimentazioni, quali l’impiego della barrique (https://it.wikipedia.org/barrique/) per donare una nuova e intrigante veste agl’intramontabili classici della rinomata tradizione liquoristica isolana, come il Mirto & l’Acquavite di Sardegna.

Ad oggi sono 4 le collezioni in catalogo, di cui vado a recensire i prodotti (a mio giudizio) più rappresentativi di ciascuna.

Isola delle Pietre – linea evocativa del prezioso patrimonio minerario sardo, tra cui Vi segnalo:
  • Marmo (vermouth bianco): di colore giallo dorato, limpido e denso; profumo intensamente aromatico e liquoroso, con evidenti richiami di piante officinali e sottili sentori di frutta a guscio fresca; l’ingresso gustativo è delicatamente dolce, lo sviluppo avvolgente e di buona sapidità tra note agrumate & speziate, finale equilibrato nel dolceamaro tipico del vermut (https://it.wikipedia.org/vermut/) e di gradevole persistenza – 18% vol. Ottimo come fresco aperitivo (7 – 8 °C), lo consiglio accompagnato da sfiziose tartine a base di conserve ittiche sott’olio, preferibilmente poco elaborate.
  • Trachite (vermouth rosso): di colore rosso bruno, limpido e denso; al naso rivela un complesso bouquet degl’arbusti più caratteristici della macchia mediterranea (rosmarino, alloro, resina di pino e un accenno d’elicriso); il sapore è elegantemente vinoso, ampio e vellutato, che porta con calma verso il finale morbido e ricco di ritorni, tra note erbacee piacevolmente amare e zuccherine di frutta matura – 18% vol. Personalmente lo considero superiore ai più noti brands commerciali del genere e lo suggerisco abbinato a stuzzicanti bruschette rustiche.
  • Granito (gin https://it.wikipedia.org/gin/): di colore trasparente cristallino, colpisce subito l’olfatto con l'eccezionale potere aromatico delle stimate bacche di ginepro selvatico sardo; al palato esprime un corpo asciutto e deciso, ben strutturato cogl’altri botanicals  (https://it.wikipedia.org/botanicals/) isolani e la robusta nota alcolica, il finale è rotondo, pulito e persistente – 43% vol. Sincero omaggio allo straordinario terroir  (https://it.wikipedia.org/terroir/) autoctono, lo degusto liscio in meditazione, quando ne ho particolare nostalgia; perfetto anche per un Gin Tonic  (https://it.wikipedia.org/gin-tonic/) fra intenditori.

Linea Classica – gamma incentrata sulle produzioni più tradizionali, ma con alcune specialità decisamente interessanti:
  • Mirto Biologico (liquore di mirto sardo bio): di colore rosso rubino, con leggeri riflessi violacei; il profumo è quasi balsamico, invitante e con intensi sentori dell’inconfondibile materia prima scelta; sapore dolce-spiritoso, caldo, con una lieve nota di prugna secca e dal retrogusto tipicamente amarognolo. L’aggiunta di pregiato miele millefiori bio ammorbidisce l’importante impronta tannica (peculiarità delle bacche di mirto selvatico sardo), conferendo appunto morbidezza ed eleganza a questa ricetta originale – 30% vol. Ideale servito fresco a fine pasto (12 – 14 °C in calice a tulipano piccolo).
  • Vedova Nera (liquore di pura liquirizia calabra): di colore nero liquirizia profondo, aroma vigoroso, speziato e caratteristico della materia prima d’origine; il gusto è squisitamente dolceamaro, deciso e pastoso, dal retrogusto inconfondibile e con un finale di notevole persistenza – 22% vol. Lo bevo freddo (3 – 4 °C) come eccellente digestivo, ma ha il suo perché anche sopra delle belle palline di gelato al fiordilatte. 
  • Better than Sex (liquore al cacao con grappa): di colore marrone scuro, al naso presenta ricche note di cacao amaro, che ben s’uniscono a quelle fruttate e leggermente tostate (proprie dell’esclusivo blend di cacao utilizzati), con quelle rotonde e soavemente floreali (tipiche della nobile grappa monovitigno di Vermentino di Gallura DOP); il palato è poi intrigato dalla sua cremosità voluttuosamente deliziosa (conferitagli dalla tecnica di miscelazione degl’ingredienti), che rievoca la sensualità inebriante del miglior cioccolato fondente, rafforzata dalla fine verve alcolica della grappa – 17% vol. Liquore dal nome quanto meno audace, esprime una spiccata personalità, grazie alla combinazione vincente tra pregiati cacao, morbida grappa sarda e dolce crema di latte; l’adoro on the rocks ed è irresistibile sulle rinomate fragole Sabrosa della Basilicata.

Collezione Privata – linea dedicata alla fascia premium, tra cui abbiamo:
  • Limoncello: di colore giallo limone profondo, con leggeri riflessi verdognoli; conquista l’olfatto coll’intensa fragranza caratteristica del frutto maturo; il gusto è pieno, dolcemente succoso e gradevolmente agrumato, l’alta concentrazione di scorze impiegate nell’infusione idroalcolica regala una delicata freschezza generale e un finale di sorprendente lunghezza – 30% vol. Classico drink mediterraneo del dopo pasto, attenzione nel servirlo molto freddo (1 – 2 °C), ma non ghiacciato, per non alterarne le proprietà organolettiche.
  • Filuferru (grappa bianca tradizionale sarda  https://it.wikipedia.org/filuferru/): di colore trasparente cristallino, profumo elegantemente fruttato e penetrante, con vivaci sentori vegetali; in bocca presenta un corpo armoniosamente robusto, la cui sapidità è in perfetto accordo con le sensazioni olfattive, dal finale morbido e decisamente appagante – 45% vol. Famosa grappa simbolo dell’arte e della storia distillatoria isolana, d’antica origine popolare e dall’impareggiabile fierezza territoriale, offre il meglio di sé degustata abbastanza fresca (10 – 12 °C) e rigorosamente liscia.
  • Filugold (filuferru riserva): di colore ambrato chiaro, con tenui riflessi dorati; accarezza l’olfatto con fini aromi di miele e cotognata; la beva è ben equilibrata tra note legnose-speziate dolci (tipiche della maturazione in roveri francesi) e di frutta secca/a guscio (peculiarità dell’affinamento in roveri americani), con una conclusione rotonda, pulita e persistente – 40% vol. Grappa barricata ottenuta da sceltissime vinacce fresche, prevalentemente dei prestigiosi vitigni Cannonau di Sardegna DOP e Vermentino di Gallura DOP, si serve a temperatura ambiente, in momenti d’assoluto relax.
  • Grappa in Jazz (filuferru riserva 3 anni): di colore ambrato intenso, con riflessi dorati; al naso si distingue per l’importante bouquet aromatico (vaniglia, nocciola tostata, fico secco, liquirizia e una sfumatura di burro fresco), dato dal lungo riposo in selezionati legni di rovere, acacia e ciliegio; pienamente confermato sotto il profilo gustativo e dalla chiusura maestosa – 41% vol. Preziosa grappa barricata da meditazione, dedicata al noto musicista jazz Paolo Fresu (https://it.wikipedia.org/Paolo-Fresu/), la centellino con rispetto nelle occasioni davvero speciali.

Gli Speciali – linea esclusiva di prodotti di nicchia, dal packaging particolarmente curato:
  • Mirto Barricato: di colore rosso rubino, con riflessi violaceo intenso; profumo melodiosamente mediterraneo, con ampi sentori propri della bacca matura; il sapore è vellutato, armoniosamente dolce-tannico e dal retrogusto amarognolo, con un finale asciutto e sontuoso – 38% vol.  È un liquore sofisticato, preparato a partire da un’accurata cernita delle migliori bacche di mirto selvatico gallurese (raccolte manualmente nelle zone più vocate), la cui successiva sapiente barricatura in rovere n’esalta al meglio le inimitabili proprietà organolettiche. Ottimo degustato liscio a temperatura ambiente, provatelo anche insieme a del buon cioccolato extra fondente 70%.
  • Acquavite di Miele di Corbezzolo: di colore trasparente cristallino, al naso esprime delicati richiami d’erbe amare e cera d’api, con pungenza alcolica quasi impercettibile; in bocca presenta note dolceamare ben bilanciate (con accenni di pepe nero e cardo) e una piacevole morbidezza, con pungenza alcolica a rapida dissolvenza e dall’intensa conclusione, su lunghi ricordi caratteristici del rinomato miele amaro di corbezzolo selvatico sardo – 38% vol. Splendido gioiello gourmet da meditazione, unicum del genere, è sicuramente il pinnacolo dell’intera produzione aziendale.

venerdì 1 febbraio 2019

La "RAU ARTE DOLCIARIA" (Sardegna)

Voglio dedicare il post inaugurale del mio blog alla più nota eccellenza della tradizione dolciaria regionale sarda, la storica azienda Rau Arte Dolciaria (https://www.rauartedolciaria.com/) di Berchidda, ameno piccolo comune in prov. di Sassari (SS).

Attiva sin dalla fine degl'anni '40, quando il fondatore Lucrezio Rau aprì la sua pasticceria artigianale proprio a Berchidda, specializzandosi in primis nella produzione dei rinomati dolci tradizionali sardi, ma anche di genuine marmellate/confetture/composte speciali (a base di frutti selvatici locali e non) e di mieli millefiori/monofloreali d'ottima qualità (alcuni di quest'ultimi di sicuro pregio nel settore).

Giunta alla terza generazione, la famiglia Rau continua l'opera di preservazione e divulgazione commerciale della parte più dolce della grande cultura gastronomica autoctona, grazie soprattutto alla meravigliosa e incontaminata Natura sarda, che offre generosamente numerosi ingredienti spontanei dai sapori unici e profumi indimenticabili, abilmente racchiusi nell'eredità d'antiche ricette (loro vero segreto), che ancor oggi deliziano i palati più fini; regalando ad ogni assaggio le sensazioni caratteristiche delle bontà d'una volta.

Premettendo che la cura del packaging è sempre all'altezza delle leccornie contenute, passo ora a parlarVi con piacere dei prodotti che (in my humble opinion) meglio contraddistinguono l'azienda, partendo proprio dalle specialità di più antica origine (le mie preferite, l'ammetto):
  • Il Pan'e saba: antichissimo dolce lievitato tipico autunnale, soprattutto del periodo della vendemmia, insaporito con la saba (https://it.wikipedia.org/saba/ prodotta dalla stessa Rau), arricchito con frutta secca/a guscio e aromatizzato con spezie varie; squisitezza dall'aspetto e sapore gustosamente rustici, lo consiglio come originale alternativa natalizia al "solito" (per me ormai un po' stucchevole...) panettone/pandoro classico.

Continuando coi pasticcini, considero meritevoli di particolare attenzione degustativa quelli impreziositi con un goccio del famoso liquore Mirto di Sardegna (https://it.wikipedia.org/liquore-di-mirto/), cioè gli  Amaretti/Sospiri/Papassine al Mirto appunto; equilibrio tanto interessante quanto riuscito tra la fragrante delicatezza degl'ingredienti base dei dolcetti medesimi e le intense proprietà organolettiche del liquore sardo per antonomasia.

Menzione alla golosità poi per: Amaretti al Cioccolato, Papassine con Cioccolato e Arancia & alla Mela Cotogna e Mosto, Ciccioneddas al Cacao e Albicocca... tutte prelibatezze davvero irresistibili!

Proseguendo con una selezione di rari mieli monofloreali selvatici, abbiamo:
  • Miele di Cardo: miele primaverile di colore ambrato chiaro, aroma ricco e vagamente speziato (mi ricorda la cannella, con una nota delicatissima di noce moscata); il sapore è deciso, tipicamente dolce e persistente nel finale. Generalmente l'uso come robusto dolcificante per del buon tè nero forte o del latte vaccino intero, entrambi rigorosamente bio
  • Miele di Asfodelo: miele primaverile di colore giallo dorato, aroma finemente erbaceo e sapore delicatamente dolce che, se sapientemente dosato, può essere il nobile sostituto della vanillina (https://it.wikipedia.org/vanillina/) in tutti i suoi tipici usi; inoltre sembra rafforzare le virtù calmanti della camomilla. Sfidando le convenzioni, a volte l'uso quando voglio concedermi una pausa caffè (espresso) lunga e rilassante.
  • Miele di Lavanda: miele primaverile di colore variabile (dal giallo paglierino all'ambrato chiaro se liquido o bianco pallido se cristallizzato), profumo decisamente fresco e floreale (tipico delle piante aromatiche ricche d'oli essenziali, come la lavanda appunto); presenta un gusto molto particolare, elegantemente fruttato, che amo descrivere come connubio unico tra il fico maturo con lievi sentori di mandorla dolce... insomma, tutto da scoprire! Stimata ricercatezza quasi esclusivamente sarda, è assai apprezzato dagl'intenditori, sia per le sue peculiari proprietà organolettiche, sia per le notevoli qualità toniche ed energizzanti, grazie alla ricchezza in micronutrienti vari.  Ciò detto, lo centellino con rispetto (ovviamente in purezza) anche come ricostituente... "contro il logorio della vita moderna" (cit.).
  • Miele di Corbezzolo: prezioso miele autunnale di colore ambrato scuro, quando cristallizza assume una consistenza cremosa; l'aroma è tipicamente marcato e quasi pungente (mi ricorda il caffè appena tostato, con una sfumatura di rabarbaro); il sapore è a dir poco unico e sorprendente, infatti l'attacco è moderatamente dolce, con uno sviluppo che ben presto vira verso l'erbaceo piacevolmente amaro (mi ricorda la cicoria fresca, con una minima nota di tabacco), persistente nel lungo e intenso finale.  Sicuramente è il più famoso, pregiato e costoso miele autoctono sardo, di limitata disponibilità annuale; vanta anche benefiche proprietà blandamente balsamiche e lenitive degli spiacevoli effetti dei malanni invernali, personalmente lo considero un toccasana contro la raucedine (leggera) & co. Molto versatile nelle cuisines d’ogni livello, dove sa donare un tocco veramente speciale, sia per affinità sia per contrasto.

Infine, last but not least, chiudo segnalandoVi la loro innovativa linea dei succulenti Panettoni di Pasticceria, creati con sapiente passione artigianale, per soddisfare anche i più esigenti al riguardo; tra cui il Gran Goloso, che mantiene davvero fede a tale denominazione e io, da buon meneghìn, modestamente di panetùn me n’intendo, credetemi...

venerdì 4 gennaio 2019

SI PARTE!

Salve a tutti,
mi chiamo Walter, classe '82 e sono un buongustaio milanés di nascita, ma d'origini orgogliosamente Sarde.

Da sempre sinceramente appassionato della migliore tradizione enogastronomica Italiana, ma anche alla ricerca di specialità & golosità gourmet estere; comincio oggi la mia nuova e (spero!) lunga esperienza - "avventura" nel popolare e variegato mondo del food blogging che, nonostante la (purtroppo ancora attuale) crisi economica, è in continua crescita, soprattutto all'estero.

Tengo a precisare poi, che questo mio spazio è puramente amatoriale e senza alcun fine di lucro.

Buona lettura e Buon Anno!